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FAQ

No! Aiesse costruzioni da sempre applica la politica di vendita diretta al fine di evitando inutili rincari. La nostra azienda ha il personale per gestire tutte le pratiche di compravendita.

Per piccoli progetti come rifacimento di una stanza, smantellamento di una parete, la sostituzione di una finestra, piccole manutenzioni interne o esterne la risposta è no. Per progetti più grandi, dove è necessario la progettazione interverranno i nostri architetti

Si! I nostri partner di progetto si occuperanno della redazione di tutte le pratiche per farvi ottenere gli sgravi fiscali che in alcuni casi possono arrivare fino al 65%.

Ogni caso è a se e va studiato singolarmente considerando tutti gli aspetti tecnico-costruttivi quali per esempio forma e grandezza dell’abitazione, numero dei piani, materiali impiegati, quantità, tipologie e dimensioni dei serramenti, ecc. Da una parte i materiali impiegati nella bioedilizia sono più costosi di quelli tradizionali, dall’altra i tempi di costruzione, se si parla di bioedilizia preassemblata, sono decisamente più bassi di quelli di una casa tradizionale in cemento armato e muratura poiché richiede molta meno manodopera.

No. La struttura portante lignea delle case in bioedilizia, essendo caratterizzata da ottima elasticità e flessibilità, risulta particolarmente valida e sicura nei confronti dei terremoti, poichè ammortizza efficacemente i movimenti sussultori e ondulatori del sisma. Le nostre case in bioedilizia rispondono a tutti i requisiti antisismici richiesti dalla normativa vigente.

No, è si può personalizzare la propria casa in bioedilizia senza alcun vincolo o limitazione.

Il risparmio energetico è dovuto a più fattori. Uno è la stratificazione costituita da materiali con pregiate caratteristiche termiche che trattengono il calore d’inverno e lo respingono d’estate mantenendo l’ambiente fresco e impedendo al calore di entrare.Un’altro è ricorrendo a tecnologie che utilizzando il sole come fonte di energia per produrre energia elettrica (pannelli fotovoltaici) o acqua calda (pannelli solari). In questo modo si otterrà un risparmio maggiore.

La presenza degli incentivi in Italia và verificata con i Comuni d’interesse. Sono attualmente allo studio diverse agevolazioni per coloro che utilizzano fonti rinnovabili.

No. Uno dei pregiudizi generali è che il legno sia meno adatto a resistere al fuoco rispetto ai materiali da costruzione tradizionalmente impiegati in Italia quali cemento armato e acciaio. Questo fatto, a grande scapito del legno, è assolutamente fuorviante nella scelta per le strutture portanti di una casa. Numerosi studi hanno infatti messo in evidenza le grandi qualità di resistenza al fuoco del legno durante un incendio: il legno è in grado di lasciarsi attraversare dal calore in più tempo rispetto ai suoi due diretti concorrenti precedentemente citati, modificando la sua struttura in tempi molto più dilatati. La carbonizzazione della superficie di una struttura in legno riduce il passaggio verso l’interno del fuoco, quindi il legno non collassa all’improvviso ed è come se le strutture in legno si autoestinguessero, rallentando così la combustione. Questa caratteristica esclusiva del legno rende le strutture resistenti per più tempo rispetto a quelle in calcestruzzo armato o acciaio.

No. Le case in bioedilizia non richiedono alcun intervento di manutenzione particolare e/o aggiuntiva rispetto a quella richiesta da una casa tradizionale.

No. Il legno di per sè migliora le sue caratteristiche per effetto di una “stagionatura” permanente, in più le strutture in legno impiegate sono trattate al fine di migliorarne le caratteristiche meccaniche ma allo stesso tempo anche la durabilità. Inoltre, i legni di conifere impiegati nelle case in bioedilizia, essendo legni resinosi, non costituiscono l’ambiente ideale per le larve dei parassiti come i tarli.

Il cappotto esterno che funge da isolante termico può essere realizzato in polistirene espanso sinterizzato, chiamato comunemente EPS. Molte ditte ricorrono all’utilizzo di questo materiale in quando facile da applicare e di costo contenuto. In realtà questo derivato del petrolio svolge correttamente la sua funzione di isolante in inverno grazie alla sua ridotta conduttanza termica U (grandezza caratteristica che individua la resistenza offerta dal materiale al passaggio del calore) mentre risulta tra i più sconsigliati per quanto riguarda l’isolamento dal calore estivo. Un buon isolante di calore deve infatti non solo avere un basso valore di U, ma anche elevati valori di R.A. (riduzione dell’ampiezza) e di S.F. (sfasamento). Il valore di questi due parametri, che dipendono dall’attitudine del materiale di “immagazzinare” calore, incide in maniera decisiva sulla capacità di evitare durante il periodo estivo i fenomeni di surriscaldamento. Soprattutto se lo sfasamento è superiore alle 8-10 ore, l’onda termica immagazzinata dai materiali, viene ceduta la notte all’ambiente esterno, senza penetrare all’interno.

Per tali ragioni, nella maggior parte dei casi, i nostri cappotti sono realizzati in fibra di legno.

Il miglioramento delle caratteristiche termiche di un muro si può ottenere semplicemente attraverso il ricorso a materiali caratterizzati da bassi valori di conduttanza termica, come la lana di roccia o la fibra di legno, ed eliminando i ponti termici per esempio in corrispondenza delle soglie dei serramenti.

L’inerzia termica determina la capacità dei materiali di attenuare e ritardare l’ingresso in un ambiente dell’onda termica dovuta alla radiazione solare incidente sull’involucro edilizio. Essa dipende dallo spessore del materiale, dalla capacità termica e dalla conduttività che ne determinano la capacità di fungere da accumulatore termico.

Come tutte le altre costruzioni, le case in bioedilizia sono mutuabili ed assicurabili.

No. Oggi finalmente le leggi di mercato italiane premiano maggiormente le case a basso consumo energetico rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali. In prospettiva futura, allorquando interverranno normative ancora più severe in termini di consumo energetico, le case in bioedilizia, essendo caratterizzate da consumi nettamente minori, potranno ottenere valutazioni ancora maggiori rispetto ad edifici di classe energetica più bassa.

La differenza tra le due sopraccitate tipologie risiede nel fatto che la prima individua una struttura realizzata con materiali non nocivi, ecologici, mentre la seconda una casa costruita in modo tale da limitare notevolmente i consumi energetici ricorrendo a materiali naturali con pregiate caratteristiche termiche e acustiche, dopo un attento studio tecnico-professionale.

Nel campo della bioedilizia, l’Italia nel suo complesso risulta particolarmente arretrata rispetto ai paesi scandinavi, alla Germania, all’Austria, alla Danimarca, agli Stati Uniti d’America, al Canada e molti altri. D’altro canto è bene evidenziare che anche in Italia, nella regione del Trentino Alto Adige, la bioedilizia ricopre un ruolo fondamentale nel campo edilizio, con una vastissima percentuale di case realizzate. Osservando che sono paesi nordici con temperature molto fredde nel periodo invernale ed estati fresche, il nostro paese paese si potrebbe permettere un sicuro e maggior sviluppo.

I vantaggi di una casa in bioedilizia rispetto ad una casa in edilizia tradizionale sono molti:

  • Sicurezza garantita;
  • Lunga durata;
  • Alta stabilità del valore nel tempo;
  • Materiali impiegati di altissima qualità;
  • Isolamento termico ottimale e quindi elevato risparmio energetico;
  • Impiego di materiali naturali;
  • Basso impatto ambientale;
  • Ridotte emissioni di fumi inquinanti;
  • Isolamento acustico altissimo;
  • Maggior comfort abitativo;
  • Possibilità di personalizzazione totale della propria casa;
  • Utilizzo di tecnologie innovative;
  • Tempi di costruzione brevi e precisi.